Caro Babbo Natale,
iniziamo subito col dire che io ti penso durante tutto l’anno, ma devo adeguarmi a tutti per non sembrare una fanatica del Natale. Tutti pensano che io lo sia. Non capisco proprio da dove provenga questo accanimento nei miei confronti. Ma soprattutto nei tuoi. Ecco, potresti prenderne atto e portare loro del carbone…magari gonfiando il mio, di regalo. Sai com’è, dovrebbe esistere la legge di compensazione, l’ho letto da qualche parte.
Com’è che inizia la letterina che ti scrivono i bimbi? ‘Quest’anno sono stato/a bravo/a‘ e mentre lo scrivono con quelle penne tremolanti in mano nell’incertezza di chi si appresta da poco a riempire le paginette di vocali e consonanti, sanno di mentire spudoratamente. Mentre compongono quella frase, probabilmente anche dettata dai genitori accomodati accanto a loro in soggiorno, i bimbi sanno che quella è una bugia, e che le bugie non si dicono. I genitori, d’altro canto, sono adulti e le bugie le dicono anche loro, a volte di una certa importanza. Quindi chiudono un occhio e vogliono semplicemente che i loro pargoli si godano la gioia di aspettarti e vedere se tu abbia consegnato o meno quanto richiesto.
Io non sono una bambina, e nemmeno avulsa da errori. Quindi togliamoci subito questo dente: non posso dirti che in 365 giorni mi sia comportata sempre bene. Sono un’adulta, e in quanto tale, sbaglio. Quindi, caro Babbo, quest’anno, come la maggior parte delle persone su questa Terra, ho commesso errori, non mi sono comportata sempre bene e so che col senno di poi avrei potuto reagire o comportarmi diversamente. Apprezza la sincerità, per favore. Ti posso dire d’altro canto che sono migliorata in un sacco di cose, ma se tu sai tutto, dovresti sapere anche questo. Dovresti sapere che ho imparato tante cose, mi sono messa in gioco in situazioni nuove e cercato di scrollarmi di dosso quelle vecchie. Sai benissimo che avrei potuto fare scenate e sceneggiate quando ho saputo o visto determinate cose, ma non l’ho fatto. Avrei potuto vivere situazioni con un po’ troppa leggerezza. Ma, ancora una volta, ho preferito non farlo. Per me, non per gli altri.
Per quest’anno, Babbo, non ti chiedo nulla di speciale, perché il troppo stroppia e mi sono accorta che la vita chiede lo scotto per ogni momento di gioia, prima o poi. Quello che ti chiedo per quest’anno, se ti è possibile, è di concedermi l’armonia che provo quando torno a casa e faccio un po’ mia la magia del mio alberello che vedo alla mia sinistra quando mi siedo sul divano. Ti chiedo di preservare quel bagliore che poi mi resta negli occhi, e quel sospiro di sollievo che riesco a tirare quando, da sola, mi accoccolo a guardare un film o una serie tv. Ti chiedo che questa pace interiore possa accompagnarmi per gran parte della mia vita: ho sudato tanto per conquistarla, ho perso tanto per ottenerla. So che queste cose non dovrei nemmeno chiederle a te, ma dovrei indirizzare la lettera a me stessa.
Ma che ci posso fare, io credo in te, l’ho sempre fatto. Anche quando una bimba un po’ stronzetta (scusa) mi ha detto che tu non esistevi, io sono corsa subito da mamma e le ho chiesto se fosse vero. Lei mi ha risposto che Babbo Natale esiste per chi ci crede. Tu per me esisti perché ci credo, da sempre. Quindi ti chiedo solo questo. Se voglio comprarmi qualcosa lo faccio da me, con un po’ di fatica, ma non fa nulla. Se questo serve a mantenere ciò che ho proprio ora, va bene così.
Poi per il resto, come direbbe Massimo Troisi, ‘ij nun avessa parlà proprio…’
Tua per sempre, ti aspetto.
Jessica
PS: i biscotti vicino all’albero non li hai mai trovati perché li facevo troppo buoni e andavano sempre a ruba, spero mi perdonerai 🙂