Caro diario,
mi ritrovo a scrivere dopo un bel po’ di tempo, a riversare su uno schermo parole che scorrono lungo la tastiera e che forse ho taciuto per troppo tempo.
A volte basta un fermo immagine, una parola ascoltata casualmente da uno sconosciuto per strada, per aprire un varco nei ricordi, nelle riflessioni quotidiane. Allora perchè non riporle, confezionarle e rilasciare il prodotto finito? E’ una terapia, un modo per condividere, discretamente, tutto quello che c’è da affrontare nel quotidiano.
Mi sono imbattuta spesso in frasi, riflessioni, che soprattutto in questo ultimo periodo ho sentito scorrermi addosso, come se le avessi scritte io o fossero lì apposta per me, esattamente le parole di cui avevo bisogno.
Ecco, mi piacerebbe che coloro che si soffermano a leggere, a leggermi, possano rintracciare pezzetti del loro vissuto, a non essere d’accordo con me, a farsi una risata o a lasciar scorrere una lacrima.
Mi chiamo Jessica, ho 28 anni, lavoro nel campo del marketing e amo il mio lavoro, così come i miei colleghi. Sono campana ma vivo a Milano da ormai cinque anni. Ho il mare nel cognome, nell’anima e nelle vene. Probabilmente è una delle cose che più mi manca e alla quale non mi abituerò mai. Mi piace, ogni volta che posso, perdermi nei tramonti che si dissolvono nel mare di casa mia, sentire il fiato che mi manca e bere avidamente ogni riflesso prima che vada via, lasciando scie di colori che nessun filtro potrebbe mai riprodurre.

Per il resto, sono molte altre cose, altre un po’ meno. Le leggiamo insieme?
Jessica